giovedì 22 ottobre 2009

Ancora un appello per salvare il Castrum bizantino di Santa Maria del Mare di Stalettì

di Carmela Commodaro
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STALETTÌ – Ancora un appello per salvaguardare la torre giustinianea del Castrum bizantino di Santa Maria del Mare di Stalettì. Lo ha lanciato l’archeologa Chiara Raimondo, dopo che il maltempo delle ultime settimane ha peggiorato la situazione al Castrum. La Raimondo ha scritto alla Soprintendenza archeologica della Calabria e al sindaco di Stalettì per sollecitare un immediato intervento di recupero, ma ha anche utilizzato i canali offerti dalla nuova tecnologia per sensibilizzare gli studiosi di tutto il mondo sulla vicenda. La petizione lanciata sui vari social network è stata sottoscritta in poco tempo da diverse persone, con la conseguenza che è stato prodotto un voluminoso dossier che è stato inviato al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, e al presidente della Regione Agazio Loiero.
La Soprintendenza archeologica, intanto, ha già disposto un intervento di bonifica dell’area, e il presidente della Regione Loiero si è attivato con l’assessore al Turismo Damiano Guagliardi per un ulteriore intervento. Il sindaco di Stalettì, Pantaleone Narciso, ha reso noto che ha già preso contatti con i dirigenti del Dipartimento “Turismo” della Regione per un incontro operativo che porterà al recupero del sito.
L’area archeologica di S. Maria del Mare è considerata da tutti gli studiosi del settore a livello nazionale ed internazionale tra le più importanti per la storia dell’Altomedioevo italiano e del periodo bizantino in Calabria. Si tratta del cuore dei cosiddetti luoghi cassiodorei, culla della cultura occidentale europea laica e cristiana.
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