martedì 7 luglio 2009

Lettera aperta al card. Angelo Bagnasco dopo l'approvazione del "pacchetto sicurezza"

di Domenico Condito

I Poveri del mondo recano con sé l’Indignazione di Dio

Eminenza,
sono un cattolico italiano e in quanto tale appartengo a una minoranza. Credo, infatti, che la supposta prevalenza dei cattolici in Italia non vada oltre l’adesione formale alle Istituzioni ecclesiastiche, e che il dato statistico non sia affatto sostenuto da una forte e coerente azione degli stessi nella società civile. Cresce, invece, la collusione dei cattolici italiani con un “sistema di disvalori”, veicolato da un impero mediatico unico al mondo, che sta destrutturando la coscienza etica e civile del Paese. Mi riferisco, Eminenza, al “berlusconismo”, il più potente fenomeno anti-cattolico prodotto in Italia negli ultimi cento anni, il principale responsabile, a mio avviso, del declino etico e civile in atto nel nostro Paese.
Sicuramente il presidente Berlusconi ne è la rappresentazione più emblematica, ma si tratta di un fenomeno molto vasto e profondo. Ciò che inizialmente era solo una strategia di marketing, si è trasformato gradatamente in un fenomeno di “tendenza”, per poi sfociare in un ampio progetto politico che sta cambiando i connotati del Paese.
Oggi nella pratica della vita individuale e sociale il “berlusconismo” e tutto il suo “ciarpame” mediatico prevalgono addirittura sugli orientamenti della stessa Chiesa cattolica, non più principale riferimento morale e culturale degli italiani.
Le lusinghe del potere berlusconiano, il relativismo etico su cui si fonda, l’edonismo ammiccante che diffonde ogni giorno nelle case degli italiani corrompono e disorientano le coscienze. Una devastazione etica e culturale che finirà per svuotare le chiese italiane, più di quanto non abbia fatto il comunismo reale nei paesi dell’Est europeo. Persino la Conferenza Episcopale Italiana, che ha sempre rivendicato il diritto d’intervenire nella vita pubblica italiana per la difesa dei valori morali, sembra incapace di assumere una posizione netta e univoca rispetto alla deriva berlusconiana, finendo per colludere con essa.

Oggi l’Italia appare devastata da una crisi morale senza precedenti, è in corso una preoccupante svolta autoritaria e, in cambio di qualche legge ad personam, l’onore e la dignità del Paese sono stati svenduti alla politica xenofoba e disgregatrice del volgar Senatur Padano.

La recente approvazione del “Pacchetto Sicurezza” rappresenta nel modo più emblematico il generale degrado etico e civile in atto oggi in Italia. Si tratta di uno dei provvedimenti legislativi più disumani e anti-evangelici dell’Italia repubblicana, paragonabile alla barbarie delle leggi razziali emanate dal regime fascista. I provvedimenti discriminatori verso gli immigrati, lesivi della loro dignità di esseri umani, segnano un grave arretramento della civiltà di questo Paese, un tempo faro di umanità e solidarietà.

Fino ad oggi vigeva in Italia il DIVIETO PER I MEDICI DI DENUNCIARE I CLANDESTINI che si rivolgono alle strutture sanitarie perché bisognosi di cure. Questa norma ispirata ad alti principi etici e deontologici è stata cancellata, nonostante il parere contrario della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, che aveva sottolineato il pericolo insito nella possibilità di denuncia, «che creerà percorsi clandestini di cura, sottraendo al controllo della sanità pubblica le patologie diffusive emergenti che rappresentano un grave pericolo per ogni individuo e per la società tutta e che oggi sono monitorate e controllate». Per questi motivi i medici e gli odontoiatri italiani si erano appellati al Parlamento con un fermo richiamo alle superiori esigenze di tutela della salute oltre che agli imprescindibili principi di solidarietà, patrimonio storico della nostra nazione. Per non parlare degli altri provvedimenti discriminatori verso gli immigrati, denunciati da un comunicato diffuso in Calabria dai Padri Comboniani nell’ultima Giornata Mondiale del Rifugiato: “l’ingresso ed il soggiorno irregolare diventeranno reato, chi è senza permesso di soggiorno rischierà la denuncia del medico curante, non potrà riconoscere un figlio, sposarsi, inviare i soldi ai familiari nei paesi di origine, sarà ostacolato il rinnovo del permesso di soggiorno, sarà più difficile ottenere la residenza, verrà limitato il ricongiungimento familiare, i minori che vanno a scuola potranno essere denunciati da presidi e professori. Tutto ciò cosa c’entra con la sicurezza? Ciò favorirà la criminalizzazione degli immigrati, richiederà ingenti fondi economici a soli scopi repressivi, provocherà l’esclusione sociale dei migranti, non sarà utile al contrasto della criminalità o al sentimento diffuso di insicurezza”.

Com’è potuto accadere tutto ciò in un Paese a “supposta” maggioranza cattolica? E, soprattutto, perché la Conferenza Episcopale Italiana non è intervenuta con la consueta autorevolezza morale per denunciare “con voce unanime” i provvedimenti infami che il Parlamento italiano andava approvando? Eppure, negli ultimi anni, con incedere sempre più fermo e vigoroso, Voi, Vescovi italiani, non avevate mai perso occasione per intervenire con forza nella vita pubblica del Paese. Forse che la tutela della scuola privata vale più della dignità umana e della vita dei "Poveri del mondo" che giungono nel nostro Paese? Credo, Eminenza, che il Vostro senso dell’opportunismo politico, altrimenti detta “collusione”, abbia salvaguardato i rapporti d’amicizia col Governo, ma ciò ha senz’altro compromesso la vostra credibilità e autorevolezza nel Paese, rendendovi complici di un CRIMINE CONTRO L’UOMO E CONTRO DIO.

Appartengo a quella “minoranza” di cattolici impegnati nel sociale, che non vogliono rinunciare a essere “pietra di scandalo” e “presenza profetica” nel segno della speranza del Vangelo, ma che oggi si sentono come un gregge senza Pastore, traditi nelle loro aspirazioni più profonde. Voi, Vescovi italiani, siete i principali responsabili di questo grave scollamento che non fa bene alla Chiesa, né al Paese.

Eppure le sorti dei migranti vi dovrebbero stare particolarmente a cuore. Nel loro dramma rivive la storia che segnò le origini del cristianesimo. I primi clandestini e rifugiati politici dell’era cristiana furono Gesù, Giuseppe e Maria, riparati nottetempo in Egitto per sfuggire a un regime dispotico e sanguinario che ne avrebbe decretato la morte. La loro peregrinazione continua oggi a fianco dei "Poveri del mondo" che bussano alle nostre porte e recano con sé l’Indignazione di Dio.

“Ma – scriveva Léon Bloy - non c’è nessun rifugio per l’Indignazione di Dio. Che è un fanciulla stravolta e affamata a cui vengono chiuse tutte le porte, un’autentica figlia del deserto che nessuno conosce. I leoni tra i quali è stata partorita sono morti, uccisi a tradimento dalla carestia e dai parassiti. Si è inginocchiata davanti a tutte le soglie, supplicando che l’ospitassero, ma nessuno ha avuto pietà dell’Indignazione di Dio.
Però è bella, ma non la si può sedurre ed è instancabile, e fa così paura che la terra trema al suo passaggio. L’Indignazione di Dio è cenciosa e non ha quasi nulla per coprire la propria nudità. Va a piedi nudi, è tutta insanguinata e da settantatré anni – è terribile – non ha più lacrime! I suoi occhi sono nere voragini e la sua bocca è muta. Se incontra un prete, si fa più pallida e più silenziosa, perché i preti la condannano, trovandola mal vestita, eccessiva e poco caritatevole. Sa benissimo che è ormai tutto inutile! Talvolta ha preso dei bambinetti fra le braccia per offrirli al mondo, e il mondo ha gettato questi suoi innocenti nell’immondizia, dicendole:
«Sei troppo libera per piacermi! Ho leggi, gendarmi, uscieri, proprietari! Diventerai una donna sottomessa e pagherai l’affitto».
«La scadenza è vicina e pagherò tutto» ha risposto l’Indignazione di Dio”.

Sì, Eminenza, presto o tardi, quel giorno arriverà. Il "Desiderio dei poveri" vi condannerà e la loro accusa sarà terribile.

Distinti saluti
Domenico Condito
Responsabile di una Comunità Socio Sanitaria
per persone con disabilità

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