martedì 30 dicembre 2008

Disastro ambientale di Crotone: sequestrato stabilimento ex Pertusola Sud

Sequestrate alcune aree di Pertusola Sud
Il procuratore Mazzotta: “Dai carotaggi effettuati in 18 siti confermata la presenza di materiale tossico”

CROTONE. I primi risultati dei carotaggi effettuati nei 18 siti sequestrati a Crotone lo scorso 25 settembre dalla magistratura nel corso dell’operazione “Black mountains” confermano “la presenza di materiale tossico sopra i parametri di legge”. È quanto ha annunciato il procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, nel corso della conferenza stampa tenuta a palazzo di giustizia per illustrare i dettagli del sequestro preventivo effettuato di alcune aree all’interno del vecchio stabilimento Pertusola sud di Crotone, ormai dismesso dalla metà degli anni Novanta, e di una discarica che sorge alle spalle della fabbrica e a ridosso del litorale. Il provvedimento, emesso dal gip Paolo De Luca, è stato notificato al direttore pro tempore di Pertusola Vincenzo Mano, al direttore dei lavori della messa in sicurezza del sito Pertusola e della discarica a mare, Stefano Ciampicacigli e al legale rappresentante della ditta che ha eseguito quei lavori Giovanni Ciampà. Agli indagati vengono contestati i reati di disastro ambientale, avvelenamento delle acque e violazioni in materia di smaltimento di rifiuti tossici in quanto per le opere di bonifica dei siti è stato utilizzato un materiale composto da scorie nocive per la salute. Le stesse che, secondo quanto accertato dalla magistratura, sono state utilizzate nei 18 siti già sequestrati a settembre sui quali poi la procura della Repubblica di Crotone ha disposto i carotaggi i cui primi risultati, sulla scorta della perizia depositata dal professor Giovanni Sindona, direttore dipartimento di chimica dell’Università della Calabria, sono stati illustrati dal procuratore Mazzotta. “Siamo in presenza di un disastro ambientale ma non vogliamo mandare messaggi devastanti all’opinione pubblica - ha affermato Mazzotta - il problema è capire quali sono i rischi attuali e come evitare ulteriori conseguenze. Il problema non è costituito dal manufatto di Pertusola o della scuola San Francesco ma dal materiale che c’è nel suolo e nel sottosuolo che non è stato inertizzato”. In definitiva “la situazione che stiamo verificando allo stato è allarmante - ha concluso il procuratore Mazzotta - però mi riservo di dare un giudizio complessivo su quali possano essere i rischi attuali per la salute”. “Stiamo cercando di far riacquistare credibilità alle istituzioni in questo territorio violentato da criminalità mafiosa e ambientale”. È quanto affermato dal procuratore della repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta a proposito delle indagini sui rifiuti tossici che nel settembre scorso e questa mattina hanno portato al sequestro di una serie di siti inquinati. “Di fronte ad un’opinione pubblica smarrita da queste vicende ho ritenuto che fosse fondamentale dare una risposta forte assumendo personalmente la direzione dell’indagine, aprendo nuovi fascicoli e contestando ulteriori ipotesi di reato” ha aggiunto Mazzotta che è coassegnatario dell’inchiesta “Black mountains” con il sostituto procuratore Pierapolo Bruni. “Accerteremo tutte le responsabilità - ha concluso il procuratore - senza guardare in faccia a nessuno”.

VEDI ANCHE:

Crotone, vista dall’alto
 (Fonte: http://calabria.blogosfere.it/2006/05/ )

1 commento:

Dona Sra. Urtigão ha detto...

Estive lendo, o italiano que compreendo é proximo do sofrível, irei pesquisar mais .
Porem considero extremamente importante a divulgação de situações como essas. Quem sabe a consciencia das pessoas comece a transformar-se em algo como responsabilidade.
Bemvindo a minha pagina, que nem de leve tem a importancia da sua.

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