mercoledì 6 agosto 2008

L'Università della Calabria organizza una mostra del grande pittore calabrese - arbëreshe Franco Azzinari

SARA' DEDICATA ALLO SCRITTORE ERNEST HEMINGWAY
Fra gli estimatori del pittore calabrese lo scrittore Gabriel García Márquez, che ha espresso apprezzamenti per il ciclo pittorico di Franco Azzinari sul "mondo" di Hemingway
di Domenico Condito

LA NOTIZIA
L’Università della Calabria organizzerà entro l’anno una mostra del grande pittore calabrese-arbëreshe Franco Azzinari, dedicata allo scrittore americano Ernest Hemingway. L’evento è stato annunciato dal Rettore dell'Università della Calabria, il prof. Giovanni Latorre. ''Azzinnari - ha detto il Rettore - in questi ultimi tempi ha dedicato particolare attenzione alla figura e all'esperienza di Hemingway, di cui il prossimo anno ricorrerà il centodecimo anniversario della nascita, e dalla cui vita, aperta ad una costante ed originale introspezione del mondo e della natura, ha tratto forte e particolare ispirazione. Azzinnari - ha concluso Latorre - con ogni probabilita' esporra' entro l'anno all'UniCal le sue opere dedicate al grande scrittore americano, ma contiamo per l'occasione di organizzare un grande e piu' complessivo momento in onore di questo straordinario esponente della cultura mondiale esteso naturalmente anche al cinema e alla letteratura''.

BIOGRAFIA DEL PITTORE
www.arbitalia.it - Franco Azzinari nasce a San Demetrio Corone, Cosenza, il 3 marzo del 1949. Dopo la morte dei genitori, ancora giovanissimo, abbandona la natia Calabria. Inizia, come giramondo, un vero e proprio viaggio culturale. Attraversa in lungo ed in largo l'Europa. Per diversi anni si ferma a Parigi, dove subisce il fascino dei grandi dell'impressionisismo, in particolar modo: Gauguin, Van Gogh e Monet. I tre prestigiosi artisti avranno un ruolo fondamentale nella personalizzazione della sua tavolozza. In Francia, per necessità, si scopre ritrattista: un gioco che gli permette di vivere.Un anno importante nella sua vita è il 1970. Si stabilisce in Liguria, dove ha formalmente inizio la sua attività pittorica. La regione è la sua via di Damasco. La natura diventa il motivo conduttore della sua arte: la grande madre, il meraviglioso, perché da essa tutto nasce. Nel 1973, nel nuovo studio di Lerici, realizza dieci tavole sulla Liguria, che gli procureranno le attenzioni della critica. Una mostra, nel 1974, presso la galleria "la Cattedrale" di Lerici, darà ufficialmente inizio alla sua tutt’ora intensa, attività artistica.Nello stesso anno, stimolato da un crescente impegno espositivo, inaugura a Milano uno studio-galleria. Nel 1977 intraprende una serie di viaggi in Estremo Oriente sulle tracce di civiltà più antiche. Rientrato in ltalia, riscopre le proprie origini: i paesaggi calabresi dell'infanzia, che ne caratterizzeranno l'attività artistica successiva.Gli anni seguenti sono costellati da importanti viaggi negli Stati Uniti, Seychelles, Brasile.Come pittore ottiene autorevoli e prestigiosi riconoscimenti. Le sue opere fanno ormai parte di importanti collezioni italiane e straniere.Nel 1992, durante un viaggio a Cuba ritrova nei personaggi e nelle campagne i colori della sua terra. Se ne innamora.Attualmente Franco Azzinari vive a lavora tra Milano e Riccione.

DALL'ANTOLOGIA CRITICA"Qui sono stato attratto dal percorso di un artista d'impressioni, stupori, e perfino innocente, che un viaggio a Cuba trasforma, da pittore di grazia per dir così, in pittore di segno, di materia, di realtà. Non è la prova di eclettismo a colpirmi - dal momento che ogni vocazione fa i conti con la possibilità che tutto possa essere o diventare diverso - ma il volgersi del talento verso una forma nuova, ineluttabile e, a sua volta , smentibile; non si darebbero, altrimenti, le stagioni, gli scenari, le materie che tengono insieme i "viaggi" dell'artista, senza i quali verrebbe meno, o ne risentirebbe, il valore della ricerca cioè di una percettibilità che al tempo stesso è scoperta, tecnica e ispirazione, prodotta dal più governato dei pennelli come dalla sua più irresistibile indocilità". Sergio Zavoli

"La natura è tutto, anche ciò che non riusciamo a vedere. E' questo, il mistero: quello spazio che rimane occulto finché non ci viene reso dalla mano dell'artista. Finché, come in un miracolo, ciò che era dinanzi ai nostri occhi e non vedevamo ci viene rivelato come qualcosa di straordinario. Solo un vero creatore può raggiungere tali profondità. Solo un grande artista ci consegna il paesaggio quotidiano, spesso invisibile, con tratti nuovi e nuove tinte. Solo colui che è in grado di sostenere un dialogo intimo, tellurico, con la natura, può operare un tale sortilegio.La natura è una, in tutto il pianeta: torniamo a lei! sembra gridare con tutto il fiato che ha in corpo Franco Azzinari, pittore senza tempo e del mondo". Miguel Carnet

"Ricordo l'inizio di una fiaba letta da bambina, in cui il protagonista cominciava la sua storia entrando in un quadro. davanti ai quadri di Azzinari ho avuto lo stesso desiderio. Ho pensato: basterebbe metterne uno su una parete bianca. Guardarlo e scivolare dentro: Camminare per ore assordati dalle cicale, tra le erbe alte e i fichi d'India, verso il mare". Susanna Tamaro

Franco Azzinari a Cuba mentre ritrae lo scrittore
Gabriel García Márquez, Premio Nobel per la letteratura nel 1982

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